Perché "Guerriero Sardo"?
Non solo guerrieri nuragiciLa storia della Sardegna è affascinante e ricca di personaggi anomali e fatti curiosi. Pur essendo una regione estremamente piccola se paragonata ad altre, è la seconda isola più grande del mediterraneo occidentale, seconda solo alla Sicilia. I "Guerrieri Sardi" non cessarono di esistere con la scomparsa dei nuragici. La Sardegna è una terra bellissima, e nei secoli è stata ambita da diversi conquistatori: Punici, Romani, Vandali, Bizantini, Arabi, Pisani, Genovesi, Catalano-Aragonesi, Spagnoli, Asburgo Austriaci, Sabaudi. Temprati da centinaia di anni di conflitti, soprusi ed invasioni, i Sardi hanno sempre dovuto combattere per la loro stessa sopravvivenza. Diventando il popolo orgoglioso, combattivo e determinato che sono ora.
Dove mi trovo ora?Cagliari,
Sardegna. Dopo aver passato due anni in Inghilterra, ed altri due a Ferrara, sono rientrato causa pandemia globale in Sardegna. Chi volesse mettersi in contatto con me può farlo tramite questo sito. Sono disponibile ad essere contattato su diverse piattaforme, facebook, youtube, twitter. Clicca nelle relative icone ed inizia a seguirmi!
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Chi erano i "Sardinian Warriors"? Cosa significa questo nome? La Sardegna, una piccola regione Italiana, nell'Età del Bronzo ha ospitato una delle più affascinanti culture che esistano al mondo: quella Nuragica. I Nuraghi sono gigantesche torri di forma troncoconica, alte sino a 22 metri, costruite senza malta o cemento, almeno mille anni prima della nascita di Roma. Gli eredi di questa cultura incredibile, qualche secolo dopo, iniziarono a fondere delle piccole statue di bronzo, dall'aspetto enigmatico, alcune anche mostruoso. Queste statuette rappresentano per lo più guerrieri e capi. Alcune di queste statue vennero scolpite anche in pietra, ed essendo alte più di due metri vengono chiamate "Giganti". I Giganti di Mont'é Prama (Cabras, Oristano, Sardegna, Italia), anche detti "Eroi", sono ormai considerati come la prima forma di statuaria monumentale del mediterraneo occidentale. nel 2007 ho deciso che il mondo doveva conoscere questa straordinaria cultura, ai più sconosciuta: ho iniziato a studiare come combattevano questi guerrieri, unendo il mio percorso di ricerca antropologica universitaria a quello della mia passione per le arti marziali. Ho pubblicato una tesi di laurea al riguardo e svolto centinaia di presentazioni ed esposizioni, spiegando chi fossero questi guerrieri e che importanza avessero. Spero che il mio piccolo contributo per questi immortali "Guerrieri Sardi" serva a dipanare il loro nome dalle nebbie della storia.
Di cosa mi occupoPrincipalmente insegno alle persone come usare armi bianche, per lo sport, per il piacere, per la difesa, per il piacere della conoscenza, per scopi scientifici, per teatro, per il cinema, o semplicemente per scopi educativi. Ho iniziato la mia carriera come re-enactor e marzialista nella mia isola, la Sardegna. Il mio logo riassume la mia storia: un demone nuragico cornuto, con quattro occhi. Sotto lo scudo nuragico con l'umbone centrale, le armi che ho imparato ad usare durante il mio percorso e che caratterizzano la storia della mia isola: la spada medievale, il gladio romano, l'arco e la freccia, la lancia, la Virga sarda (Virga Sardisca, sorta di Giavellotto) e il lungo coltello sardo (chiamato Leppa). Ricercatore storico, arciere storico e istruttore di tiro con l'arco dinamico, arciere storico in armatura o no, artista marziale, stuntman, Antropologo e Archeologo, archeologo sperimentale, fabbro e fusore del bronzo, artigiano, scrittore di saggi e libri, studioso di storia e di armi dell'antichità, consulente storico, modello per dipinti storici o copertine storiche. Molte parole mi descrivono, nessuna funzionerebbe da sola.
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